Emergenza infermieri al “Rizzoli”, al via gli avvicendamenti dei pendolari e i (pochi) rinforzi

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Foto Qui Ischia

Doveva essere, quella che è appena trascorsa, la giornata dell’incontro chiarificatore con i vertici dell’Asl Na2 Nord sulle criticità degli ospedali aziendali. La riunione annunciata non c’è stata, ma alcuni chiarimenti sì, mutuati anche da un episodio, verificatosi proprio ieri, che aveva messo subito in allarme i sindacati. Episodio che riguarda da vicino la nostra isola, in particolare il processo di avvicendamento degli infermieri “forestieri” in forze al “Rizzoli” da più lungo tempo con colleghi di ritorno in Campania da altre parti d’Italia, grazie all’apertura della mobilità extraregionale. Ed è stata l’occasione per approfondire ciò che avverrà nei prossimi mesi in via Fundera sul fronte del recupero di personale infermieristico. Niente di eclatante, nulla a che fare con i numeri che sono stati pubblicizzati in libertà nelle ultime ore, presi non si sa da dove, supergonfiati rispetto a quanto realmente si verificherà da qui a – presumibilmente – il prossimo settembre.

Dopo le reiterate richieste dei sindacati, qualche tempo fa, la dirigenza di Monteruscello aveva accolto la proposta di favorire il trasferimento in terraferma degli infermieri pendolari da più tempo assegnati all’ospedale isolano, da sostituire con un numero equivalente di paramedici reclutati attraverso la mobilità extraregionale. Di conseguenza, l’Asl ha provveduto ad un apposito BANDO PER 15 POSTI, che proprio ieri ha trovato la sua prima applicazione. Ha preso servizio, infatti, la prima infermiera del gruppo. Che, però, non è stata mandata a Ischia al posto di un collega spostatosi a Napoli, ma è stata invece assegnata all’ospedale di Frattamaggiore.

Una variazione rispetto a quanto concordato con l’amministrazione, che ha mandato in fibrillazione i sindacati e anche i pendolari che stanno aspettando solo la sostituzione per potersi trasferire in terraferma, più vicino alle località di residenza. Ed ecco il motivo della richiesta di chiarimenti di Uil e Fias, indirizzata prima al subcommissario sanitario, poi direttamente al commissario, che ha spiegato come intende procedere nelle prossime settimane. E ha giustificato il “casus belli” di ieri, con una necessità imprevista e seria a Frattamaggiore che richiedeva una soluzione urgente. E comunque temporanea, perché appena possibile, quell’unità sarà assegnata come stabilito a Ischia.

Altra questione sollevata dai sindacati è stata quella dei 15 infermieri in entrata previsti dal bando. SOLO 15? D’Amore ha precisato che si tratta di una prima indicazione, in attesa di sapere quanti saranno davvero gli infermieri che intendono lasciare l’isola. Se saranno di più, il commissario è pronto ad adeguare il bando, in modo da garantire la totale sostituzione di tutte le unità in uscita. Operazione che non sarà immediata, perchè ci sarà bisogno del via libera delle Aziende dove attualmente prestano servizio i paramedici in arrivo. E le Asl di provenienza hanno 90 giorni di tempo per concedere il nulla osta. Dunque, la questione andrà oltre l’estate e se ne verrà a capo non prima di ottobre.

Ovviamente, tutto questo viavai riguarda solo avvicendamenti, non va ad incidere sulla disponibilità di personale. Che è, però, un altro problema serio in via Fundera. Così come  negli altri presidi aziendali, tutti in deficit di infermieri dopo i blocchi degli ultimi anni. Perciò l’immissione di nuovo personale a Ischia deve fare i conti con le esigenze degli altri tre ospedali della terraferma. Le assunzioni consentite a Monteruscello verranno gestite, secondo l’impegno assunto da D’Amore, in modo sostanzialmente equivalente tra i vari presidi, con qualche unità in più per Pozzuoli, che peraltro è l’ospedale di riferimento sul territorio aziendale come Dea di secondo di livello.

Nella ripartizione prevista, dunque, AL “RIZZOLI” TOCCHERANNO 10 NUOVI INFERMIERI: 5 PER IL PRONTO SOCCORSO (dove serviranno per attivare finalmente il triage) e 5 PER I REPARTI. Non è molto, considerate le grosse carenze di organico che si sono accumulate negli ultimi anni e che sono scoppiate in questi giorni, con la denuncia dell’insufficienza di personale paramedico nel complesso operatorio. E non è molto anche per gli effetti della carenza ancora più grave di operatori socio-sanitari (Oss), che obbliga gli infermieri a sobbarcarsi anche le loro incombenze.  Ma tant’è, più di questo, allo stato, D’Amore ha spiegato che non sarà possibile ottenere. Anche perchè il suo incarico temporaneo non gli consente di fare probabilmente di più o comunque ciò che sarebbe (forse) possibile ad un direttore generale.

Anche per i rinforzi, tuttavia, i tempi non sono brevissimi, nonostante le esigenze estive dell’ospedale isolano. Rispetto a queste ultime. l’Asl ha predisposto un PROGETTO DI INCENTIVAZIONE PROPRIO PER L’ESTATE. Insomma, non essendo in grado di garantire un adeguato rinfoltimento  dell’organico ridotto al minimo, l’Asl, com’è di prammatica d’estate, punta sugli straordinari per potenziare in qualche modo i servizi, a fronte dell’aumento stagionale della domanda di prestazioni. Ma anche di questo si parlerà nel prossimo incontro sindacati-commissari, già convocato per il 6 luglio. Argomento del confronto: le criticità estive degli ospedali aziendali. Ed è facile prevedere che l’ospedale lacchese in quella sede sarà al centro della discussione.

 

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