di ALESSANDRA VINCIGUERRA (*)
Vorrei aggiungere la mia voce a quelle dei tanti che in questi giorni si stanno battendo perché non venga cancellato l’indirizzo agrario presso l’Istituto Telese di Ischia, secondo quanto annunciato dall’Ufficio Regionale Scolastico della Campania. E’ doloroso assistere alla fine di un progetto educativo che potrebbe dare una marcia in più al piano formativo dell’isola lanciandola verso un futuro sostenibile.
Nel resto del mondo la formazione finalizzata ai lavori verdi viene esaltata e valorizzata, e conosce un’espansione incoraggiante. Secondo il Programma ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) sono lavori verdi quelle attività lavorative “che aiutano a tutelare e proteggere gli ecosistemi e la biodiversità; a ridurre il consumo di energia, risorse e acqua tramite il ricorso a strategie ad alta efficienza; a minimizzare o evitare la creazione di qualsiasi forma di spreco o inquinamento.” Questi lavori richiedono una formazione tecnico specialistica, la cui base è data da un corso di studio come quello proposto dai nostri istituti agrari. Dopo il diploma di agraria è ovviamente possibile proseguire il percorso formativo mediante le università del settore e conseguire lauree mirate.
Il ridicolo pregiudizio di cui si è parlato in questi giorni (le scarse iscrizioni dei giovani all’istituto agrario di Ischia sarebbero dovute alle remore delle famiglie, che non vogliono mandare i figli “a zappare”) denota purtroppo disinformazione, mentalità arretrata, e una spiacevole forma di snobismo.
Le professioni verdi, gli sbocchi professionali possibili per i giovani diplomati in un istituto agrario, non sono esclusivamente quelle legate alla coltivazione della terra, professione peraltro nobilissima e di antica tradizione che l’isola dovrebbe valorizzare ed esaltare, ma comprendono tutta una vasta gamma di possibilità, molte delle quali in netta crescita.
L‘Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (ISFOL) ha identificato, in una ricerca apposita, tutta una serie di nuove figure professionali “verdi” collocate in otto macroaree legate allo sviluppo sostenibile: agricoltura biologica, acquacoltura ecocompatibile di qualità, biotecnologie sostenibili, difesa del suolo e utilizzazione delle acque, aree protette e turismo sostenibile, architettura a basso impatto ambientale, energie rinnovabili e gestione integrata dei rifiuti solidi urbani. Basta scorrere questo elenco per capire come tecnici competenti in questi settori potrebbero essere la chiave per un rilancio ed una riqualificazione globale dell’isola. In un territorio devastato dalla speculazione e dall’abuso edilizio, una scuola che formi competenze paesaggistiche, di restauro ambientale, di lotta alla desertificazione, di bioedilizia, di gestione delle acque meteoriche e management del verde urbano è necessaria tanto quanto una scuola che offra competenze legate al mondo termale ed alberghiero!
Nei settori “agricoli”, più tradizionalmente legati all’ambito di formazione di un istituto agrario, l’immissione di giovani preparati e motivati, con una rinnovata competenza tecnica ed ambientale, può aiutare a rilanciare mestieri tradizionali dando loro una spinta propulsiva per il futuro. La viticoltura eroica e l’agricoltura sostenibile sono la carta vincente di un’isola che non deve dimenticare le sue origini e deve CONIUGARE SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE E VALORIZZAZIONE DEL PAESAGGIO CON L’OFFERTA TURISTICA. E’ urgente preparare la nuova generazione di agricoltori 2.0, che raccolga il testimone e prosegua il lavoro pioneristico svolto da alcuni ammirevoli precursori, diffondendone i principi a macchia d’olio e ponendosi come baluardo a difesa dell’ambiente.
Infine parliamo del settore di cui noi come Giardini La Mortella ci occupiamo più da vicino, il giardinaggio e l’arboricoltura di qualità. Pensare al giardinaggio come al fratello cittadino dello “zappare” vuol dire ignorare quello che è avvenuto in Italia negli ultimi venti anni, dove la passione per il giardinare ha coinvolto settori sempre più ampli della popolazione con una vera e propria rivoluzione culturale, che ha portato con sé nuovi bisogni e di conseguenza anche nuove opportunità, legate al benessere ed alla qualità della vita: non per niente il TURISMO VERDE HA RESISTITO ANCHE IN TEMPI DI FLESSIONE ECONOMICA.
L’uomo ha bisogno di giardino, di paesaggi ameni e di bellezza, è un bisogno istintivo, con risvolti etici ed estetici. Fare giardino è una pratica che giunge a suscitare emozioni, mette in contatto con la parte più profonda dello spirito. Il giardino ispira e diletta, lenisce e cura, stimola ed appaga, è natura che si fa arte per mezzo della mano sapiente dell’uomo. Cicerone disse che se si possiedono una biblioteca e un giardino, si ha tutto ciò che serve. Ma per intervenire sui giardini esistenti, e per disegnarne di nuovi, occorrono amore e capacità, conoscenza, curiosità e competenze tecniche sempre più raffinate. Occorrono lo studio e la passione che possono essere ispirati da una scuola agraria. L’ISOLA VERDE per essere veramente verde HA BISOGNO URGENTE DI TECNICI COMPETENTI al posto dei tanti operatori improvvisati che intervengono sul patrimonio arboreo ed il paesaggio devastandolo con inutili e dannose potature, con interventi costosi e sbagliati, con piante inadatte. Un’isola di giardini, boschi, viali alberati, parchi, ha bisogno di UNA RIVOLUZIONE VERDE, ha bisogno di nuove generazioni che prendano in mano il proprio ambiente e ne ridisegnino il futuro.
Ischia ha un bisogno estremo di questo istituto agrario!
La Fondazione William Walton e La Mortella è vicina agli studenti, i docenti ed a tutta la popolazione di Ischia e appoggia vivamente la loro richiesta all’Ufficio Regionale Scolastico della Campania di non chiudere l’Indirizzo Agrario presso l’Istituto Telese di Ischia.
(*)Presidente Fondazione William Walton e La Mortella