Alle 19.00 Assemblea al Polifunzionale: gli isolani devono garantirsi il diritto alla salute!

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Foto Qui Ischia

Due anni fa, in questi giorni, si consumava il primo oltraggio, pesante, drammatico, non ancora sanato. Con la chiusura di Villa Orizzonte e dunque la soppressione di un pilastro dell’offerta sanitaria sul territorio si apriva il vaso di Pandora. Se gli allora vertici dell’Asl – Ferraro e Iovino – non avevano avuto remore nel cancellare, dopo 18 anni, un’esperienza sanitaria e sociale di avanguardia e di altissimo valore e se non si erano fatti scrupolo di stravolgere l’esistenza di persone sofferenti già molto provate dalla vita, neppure dopo proteste-appelli-preghiere, ci si poteva aspettare tutto il peggio immaginabile circa il futuro della sanità isolana. Sempre in bilico, sempre provvisoria, sempre dipendente dagli umori e dalle velleità di chi ne decide le sorti dall’altra parte del mare. SEMPRE A RISCHIO, insomma.

I fatti successivi, comprese le involuzioni delle ultime settimane, hanno confermato pienamente quell’amara previsione. Il vaso di Pandora si è aperto e, dopo la distruzione della Salute Mentale, sulle sue macerie hanno cominciato a franare in serie anche altri servizi. Sul territorio e in ospedale.

“Siete sicuri che a Ischia l’Utic serva? Avete la Rianimazione-Terapia Intensiva!”. In questi giorni continua a venirmi in mente quella frase, che ancora non riesco ad accettare, pronunciata poco più di un mese fa dal consigliere del governatore per la sanità, Coscioni, a commento della protesta per la soppressione dell’Utic del “Rizzoli” prevista nel nuovo Piano Ospedaliero Regionale. Già, l’Utic…un altro pezzo importante delle conquiste fatte negli ultimi decenni, per garantire anche agli ischitani un dotazione minima dei Livelli Essenziali di Assistenza, che in terraferma hanno deciso a tavolino che si potrebbe sacrificare. Con la giustificazione, per nulla convincente, che tanto basta la Rianimazione. Che si tratti di un balzo all’indietro di 15 anni non importa agli artefici del restyling della sanità campana, per i quali i cittadini di Ischia sono già privilegiati per il fatto di avere un pronto soccorso e non dovrebbero aver null’altro a pretendere.

Niente di nuovo, peraltro. Sono almeno 20 anni che va avanti questa pantomima. E che ci tocca stare costantemente in allarme, perchè non c’è stato piano ospedaliero (in bozza o in versione definitiva), riassetto e/o rimodulazione dei servizi che non abbia registrato perdite per Ischia. Recuperate spesso “al novantesimo”, a prezzo di mobilitazioni e proteste, senza nessun regalo da Napoli nè da Monteruscello. Anzi.

E mentre è ancora aperta la questione del destino dell’Utica, ecco che in una calda giornata di luglio ci siamo ritrovati con la BOMBA DELLA RIANIMAZIONE. Che ci è scoppiata in mano all’improvviso, mentre da Monteruscello si affrettavano a rassicurarci circa il ripescaggio della GUARDIA MEDICA TURISTICA, che di regola sarebbe dovuta entrare in funzione con l’inizio dell’estate o almeno all’inizio di luglio. Per un pezzo (quasi) recuperato, si stava perdendo un caposaldo dell’assistenza ospedaliera sull’isola. L’esempio di Coscioni stava per essere clamorosamente smentito da fatti che solo per noi cittadini sono improvvisi e imprevisti, non certo per gli addetti ai lavori. Nè tanto meno per chi ha (avrebbe) la responsabilità di far funzionare le cose.

E meno male che l’Utic ancora è attiva, sennò avremmo perso Filippo e il panaro…Perchè la Rianimazione, con la pezza a colori di pochi giorni fa, è stata riaperta, ma resta a rischio. E nel bel mezzo dell’estate e del superlavoro per l’ospedale di Lacco, c’è il problema della gravissima carenza di infermieri – anche nel complesso operatorio – e di operatori socio-sanitari. E ci sono carenze di personale in tutti i settori. Con le solite difficoltà di reclutamento, perchè nessuno vuole venire a lavorare in una sede come Ischia, senza incentivi economici nè gratificazioni professionali.

Siamo, insomma, in una estate calda, addirittura bollente per la sanità. Dunque, in una fase assai critica per la tutela del nostro DIRITTO ALLA SALUTE, garantito dalla Costituzione anche agli abitanti delle isole. Sebbene in terraferma tendano a “dimenticarlo” con preoccupante frequenza.

Per questo è necessario che tutti gli ischitani tornino a far sentire forte la loro voce. Per pretendere il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza penalizzati e sacrificati di continuo.

Per questo il Comitato per la salute invita tutti all’ASSEMBLEA PUBBLICA AL TEATRO POLIFUNZIONALE tra qualche ora, alle 19.00 dell’11 luglio.

Non è il momento di mettere la testa sotto la sabbia, di chiudersi in casa, di delegare ad altri. Ognuno ha il dovere di dare un contributo di presenza e magari anche di proposta, per sostenere una battaglia decisiva per la salute che non possiamo perdere!

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