Adesso che la manifestazione per il Diritto alla Salute c’è stata, animata da migliaia di ischitani, è il caso di fare anche un piccolo passo indietro, per amore di trasparenza e perchè è corretto condividere pubblicamente con quanti ieri sono scesi in piazza anche un retroscena non molto edificante, di cui si è accennato sui social, anche con qualche polemica. E mi pare opportuno cominciare dal copia-incolla di un breve testo, sufficiente da solo a chiarire la questioncella in oggetto.
“In questa serata di condivisione, il Comitato Unitario per il Diritto alla salute nell’isola d’Ischia vuole ricordare a tutti gli ischitani che, come la festa di Sant’Anna, anche l’ospedale donatoci da Angelo Rizzoli è patrimonio dell’intera comunità isolana. Il presidio di Lacco Ameno è in gravi difficoltà per carenze strutturali e mancanza di personale. E l’intera sanità isolana è in condizioni disastrose. Per avere un ospedale efficiente e servizi sanitari adeguati alle necessità nostre e dei turisti partecipiamo tutti, compatti, alla manifestazione di giovedì prossimo, 28 luglio! Tutti in corteo da Piazza Marina a Casamicciola all’ospedale, per difendere il nostro diritto alla Salute!”.
Nella penultima riunione del Comitato per organizzare la manifestazione, nella suddivisione dei compiti affidati a ciascuno, mi era stato chiesto di scrivere e di inoltrare l’invito alla partecipazione rivolto al vasto e composito pubblico della Festa di Sant’Anna. Naturalmente, si era cominciata a verificare la possibilità che quel messaggio potesse essere letto durante la serata del 26 luglio e sembrava che la cosa fosse fattibile. D’altra parte, non sarebbe stata la prima volta che si dava spazio ad appelli e comunicati di interesse sociale in quel contesto. E quale questione poteva essere più generale e inclusiva della comune preoccupazione e mobilitazione per la sanità?
Così, il 23 luglio ho inviato via mail quel breve testo alla direttrice artistica della festa, come mi era stato indicato da chi nel Comitato aveva preso contatti per la lettura pubblica. E, non avendo ricevuto riscontro di ricezione, alla vigilia mi permettevo, senza conoscerla peraltro, di ricordarle l’invito da leggere attraverso Fb.
La sera della Festa, non ho seguito la sfilata delle barche. Sono arrivata a Ischia Ponte in tempo per ascoltare i riferimenti alla intelligente iniziativa dei procidani di utilizzare anche la “vetrina” di Sant’Anna per ricordare la mobilitazione per salvare l’ospedale.. “Chissà se hanno già passato il nostro invito – ho pensato – va d’accordo proprio con l’iniziativa procidana”.
Poi è arrivato il momento delle premiazioni. Ed è stato allora che ho ascoltato il vicesindaco d’Ischia, Enzo Ferrandino, affermare: “Noi non arretreremo neanche di un passo sulla qualità dei servizi sanitari sull’isola!”. “Bene – mi sono detta – se ne parlano, è buon segno. Si vede che l’accenno alla manifestazione di giovedì l’hanno fatto”.
Il giorno dopo, nell’ultima riunione prima della manifestazione, ho scoperto che l’invito del Comitato non era passato alla Festa. Nonostante le rassicurazioni ottenute. Di sicuro, date le tante parole spese durante la sfilata delle barche, il tempo e l’opportunità per un breve riferimento al 28 luglio lo si sarebbe trovato. Volendo.
MA NON SI E’ VOLUTO. E questo è il nocciolo della questione. Addurre motivazioni di ordine tecnico, francamente, in ore di “diretta” pare proprio un insulto all’intelligenza. Nel contenuto del testo proposto non c’era nulla di disdicevole, inappropriato, offensivo o “rivoluzionario”. E sarebbe bastato agganciarsi all’uscita procidana per dire semplicemente che il 28 luglio ci sarebbe stato un corteo per la sanità, aggiungendo luogo e ora. Pochi secondi non avrebbero tolto nulla a nessuno. Caso mai, a maggior ragione nella connotazione popolare e fortemente identitaria della Festa, avrebbero aggiunto qualcosa.
MA C’E’ CHI (non so chi, ma sarei curiosa di saperlo) SI E’ PRESO LA RESPONSABILITA’ DI UNA CENSURA, PICCOLA MA INDICATIVA DEL LIVELLO DELL’INTERESSE E DELL’IMPEGNO SU TEMI CHE SONO PRIORITA’ PER LA CITTADINANZA E CHE DOVREBBERO ESSERLO ANCHE PER LA POLITICA.
Se si pensava di spargere, come al solito, “papaverina” per “sedare” la spinta alla partecipazione dei cittadini e tenerli a casa, dove fa comodo che restino, in modalità scimmia cinese, l’abbaglio stavolta è stato clamoroso. Per fortuna, l’omissione di Sant’Anna è stata ininfluente rispetto al passaparola, ai social, alle aggregazioni associative. Un segnale forte e chiaro a chi pensa di tener sempre buona la “gggente”. Ne tenga conto per le feste future…